Il ricordo della Baronessa nelle parole del Direttore dell’ANFE Nazionale, Gaetano Calà
La filantropa dell’Italia nel mondo
New York, 18 ottobre 2015
Non si può utilizzare la formula “si è spenta” per indicare la dipartita di Mariuccia Zerilli Marimò, perché la Baronessa ha dato tanto alla comunità italo-americana che il suo fulgido esempio non potrà mai trovare le tenebre.
L’ANFE ha conosciuto la forza di volontà, la leggiadra determinazione e l’elegante allegria della Baronessa d’Italia in occasione delle attività culturali dell’Associazione a New York, quando all’arrivo negli USA, molti anni fa, abbiamo trovato nella istituzione culturale da lei fondata a New York un punto di riferimento importante e imprescindibile. La lungimiranza con cui la Baronessa fondò nel 1990 la Casa Italiana Zerlli-Marimò presso la New York University, fa di lei una filantropa d’eccezione, raro esempio di come vada promossa e diffusa la cultura italiana nel mondo.
In occasione di una delle ultime attività realizzate dall’ANFE in USA, nel 2009 “Tributo a Joe Petrosino”, alla presenza oltre della Baronessa anche di Pietro Grasso e di Don Ciotti, abbiamo collaborato strettamente con la Casa Italiana Zerilli-Marimò, magistralmente diretta da Stefano Albertini, toccando con mano cosa vuol dire “Italia” anche otre oceano.
Sono personalmente grato alla Baronessa per quanto ha dato agli italiani in U.S.A. e a noi rappresentanti delle Associazioni italiane nel mondo, che abbiamo ricevuto da lei il più prezioso degli insegnamenti: l’Italia è grande a qualunque latitudine. L’ANFE tutta si stringe intorno alla famiglia Zerilli-Marimò, al direttore Stefano Albertini e ai suoi collaboratori
Il direttore
Gaetano Calà