Creatività, passione e tanta, tanta speranza
Un video, sulle note del viral “Happy”, realizzato all’interno della Casa Circondariale di Enna, nell’ambito dei corsi di formazione professionale Anfe Sicilia, riceve un’incredibile attenzione mediatica: i principali media nazionali hanno rimbalzato la notizia…
“Oggi, la luce del sole è qui. Puoi prenderti una pausa“.
Ma si può essere “Happy” anche dietro le sbarre di un carcere?
La risposta è sì, se per “essere happy” si intende procedere in un percorso di recupero che niente tolga alla consapevolezza degli errori commessi e alla speranza per un futuro migliore.
E così, la creatività che ha condotto alla realizzazione di un video, basato sul tormentone “Happy” (ma più che di un tormentone, forse si dovrebbe parlare di “condivisione”, nel senso più “social” del termine) non è sfuggita all’attenzione dei media nazionali più importanti.
Forse anche perché, tra le sue peculiarità, c’è il non trascurabile dettaglio che, il filmato, è stato girato all’interno della Casa Circondariale di Enna e che, i protagonisti, sono gli stessi detenuti, splendidamente coadiuvati dal personale e dagli addetti del corso di formazione professionale Anfe Sicilia (direzione Enna), nell’ambito del quale il video è stato realizzato.
Repubblica, Ansa, TgCom, Yahoo notizie e tanti, tanti altri ancora, tra i più importanti media nazionali e regionali, hanno immediatamente rimbalzato la notizia, riproponendo il video che vi mostriamo in questa pagina.
Realizzato da Paolo Andolina, con le riprese di Mario Gervasi, la redazione di Pierelisa Rizzo e il montaggio di Giovanni Gucciardo, il film si avvale dell’onda lunga di “Happy” (giocando sul titolo: Happy “dentro”) per esprimere una condizione – quella del carcerato – che, nonostante la privazione della libertà, intravede, nella presenza del sole, una speranza per il proprio futuro; tale speranza, è sintetizzata nelle immagini conclusive del video, quando vengono citate le parole “Noi ricordiamo”, in cui è possibile cogliere citazioni di ogni tipo.
Dalla consapevolezza dei propri errori, a Orwell, a Bradbury, alla speranza per un futuro migliore che non può – e non deve – essere negata a nessuno…