È stata definita la più grave tragedia di sempre.
E abbiamo come il sospetto che non sarà sufficiente a scuotere le coscienze.
Un’ecatombe.
La più cruenta di sempre…
Niente da commentare, oltre quanto riportato dai media nazionali e internazionali.
L’unica cosa che ci sembra possibile scrivere adesso, è una poesia.
No, non scandalizzatevi. Non vogliamo fare retorica. Solo puntualizzare alcune cose…
Grazie a Enrico D’Angelo che ci ha inviato quanto segue…
“Ammonticchiati là come giumenti
Sulla gelida prua morsa dai venti,
Migrano a terre inospiti e lontane;
Laceri e macilenti, varcano i mari per cercar del pane.
Traditi da un mercante menzognero,
Vanno, oggetto di scherno allo straniero,
Bestie da soma, dispregiati iloti,
Carne da cimitero,
Vanno a campar d’angoscia in lidi ignoti…”
Edmondo De Amicis, 1882.
E parlava degli italiani.