1. La nostra mission in ambito di tutela di bambine, bambini e adolescenti
l’Associazione Nazionale Famiglie degli Emigrati (di seguito “Anfe”) vuole essere un’organizzazione sicura per le bambine, i bambini e gli adolescenti.
Tutti coloro che collaborano a qualsiasi titolo con Anfe devono essere resi pienamente consapevoli dell’esistenza di rischi di abuso e sfruttamento, in particolare sessuale, a danno delle bambine, dei bambini e degli adolescenti.
Anfe intende fare tutto quanto è in suo potere per prevenire, segnalare e rispondere a tali problemi.
Il personale di Anfe, i suoi rappresentanti e il personale di organizzazioni Partner dovranno sempre dimostrare i più alti standard di comportamento nei confronti di bambine/i e adolescenti, così come indicati nella presente “Policy sulla tutela di bambine, bambini e adolescenti” (di seguito “la Policy”). Tali standard si applicano sia alla vita privata che a quella professionale del personale e di chiunque altro svolga attività nell’organizzazione.
2. I nostri impegni nei confronti delle bambine, dei bambini e adolescenti
Come insieme di persone ed organizzazioni Partner che lavorano per costruire un movimento globale in favore dei diritti dei bambini, delle bambine e degli adolescenti, Anfe assume nei loro confronti i seguenti impegni:
- Sensibilizzazione: ci impegniamo ad assicurare che il personale di Anfe, i suoi volontari e il personale di organizzazioni Partner siano consapevoli delle problematiche legate all’abuso e allo sfruttamento sessuale e dei rischi per i minori a queste connessi. I minori stessi e le loro famiglie verranno messi a conoscenza, nelle modalità più appropriate, delle regole di condotta che possono aspettarsi dal personale e dai rappresentanti e di come possono eventualmente fare una segnalazione di presunto abuso.
- Prevenzione: ci impegniamo ad assicurare che il personale di Anfe, i suoi volontari e il personale di organizzazioni Partner minimizzino i rischi al fine di prevenire eventuali danni su minori. Si dovrà creare un ambiente in cui i diritti dei minori siano sempre tutelati e i possibili abusi prevenuti.
- Segnalazione: ci impegniamo ad assicurare che il personale di Anfe, i suoi volontari e il personale di organizzazioni Partner abbiano chiaro quando è necessario segnalare un sospetto di possibile abuso e quali azioni intraprendere.
- Risposta: ci impegniamo ad assicurare un intervento efficace in risposta ad ogni segnalazione di abuso supportando, tutelando e proteggendo il minore coinvolto.
3. Definizioni e ambiti di applicazione della Policy
Questa Policy include requisiti obbligatori che si applicano a tutti gli aspetti e ambiti del lavoro di Anfe: raccolta fondi, azioni di sensibilizzazione, campagne, attività di comunicazione e marketing, progetti, sviluppo di intervento umanitario e di emergenza.
Qualsiasi segnalazione di abuso o sfruttamento, tra cui quelle di natura sessuale, sarà gestita secondo la Procedura Generale per la Tutela di Bambine, Bambini e Adolescenti (di seguito “la Procedura Generale”) associata a questa Policy ed in linea con le misure disciplinari di Anfe e con la legislazione vigente.
Questa Policy si applica:
- ai membri del Consiglio Direttivo, ai Soci dell’Assemblea e ai volontari;
- al personale, assunto con contratto di qualsivoglia natura (di seguito “il personale di Anfe”);
- A donatori, giornalisti, testimonial, e comunque a tutti coloro che entrano in diretto contatto con i progetti ed i servizi di Anfe;
- al personale e ai rappresentanti di organizzazioni Partner e a qualunque altro individuo, gruppo o organizzazione che abbia relazioni di carattere formale/contrattuale con Anfe e che implichino contatti diretti con bambini, bambine o adolescenti (di seguito “il personale di organizzazioni Partner”).
- Il personale di Anfe, il personale di organizzazioni Partner ed i loro rappresentanti dovranno agire in accordo con questa Policy, sia nella vita professionale che in quella privata.
4. Glossario
Di seguito le principali definizioni:
- Bambino: con questo termine (child) ci si riferisce sia al bambino che all’adolescente, quindi la policy riguarda la tutela di tutti i minori, fino al compimento dei 18 anni.
- Abuso su minore: qualunque atto, che nuoccia fisicamente o psicologicamente a un minore, che procuri direttamente o indirettamente un danno o precluda le prospettive di un salutare e sicuro sviluppo verso l’età adulta1. Le principali categorie di abuso sono definite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come violenza fisica, violenza emotiva, negligenza e trattamento negligente, abuso e sfruttamento sessuale.
- Sfruttamento Sessuale di un minore: qualunque approfittamento, effettivo o tentato, di una condizione di vulnerabilità, di un differenziale di potere o di fiducia nei confronti di un minore per scopi sessuali, che includa – anche se non in via esclusiva – il ricavo di profitti economici, sociali o politici.
Anfe ritiene che:
- ogni attività sessuale senza consenso è da considerarsi un abuso e un crimine;
- qualsiasi attività sessuale con un minore che è sotto l’età del consenso legale del paese in cui vive, indipendentemente dal suo presunto consenso, è da considerarsi un abuso;
- attività sessuali consensuali con un minore di età superiore a quella del consenso legale valido nel paese in cui avviene, ma inferiore ai 18 anni (anche se non è un crimine), sarà comunque trattata come una violazione alla presente Policy ed al Codice di Condotta.
5. Procedure per la tutela di bambine, bambini e adolescenti
Anfe definisce la Procedura Generale per la segnalazione e gestione di un sospetto maltrattamento, abuso o sfruttamento di bambine, bambini o adolescenti.
In particolare essa stabilisce che:
- Il consiglio Direttivo elegge al suo interno il referente per l’applicazione della presente Policy.
- Il Direttore Generale cura che sia eseguita una mappatura nazionale delle infrastrutture e dei servizi per la tutela dei minori nelle località specifiche in cui Anfe lavora: informazioni relative alle politiche, procedure e prassi, i referenti e i servizi.
- Il Direttore Generale assicura che, sulla base delle informazioni fornite dalla mappatura, siano prodotte ed implementate procedure nazionali e locali per gestire la segnalazione di possibili casi di abuso e le successive azioni da intraprendere.
- Le violazioni della Policy devono essere tutte segnalate, a livello centrale, al Child Safeguarding Policy manager, nella sua funzione di Focal Point nazionale per la Tutela dei bambini, bambine e adolescenti.
- Nei termini stabiliti dalla Procedura Generale, il Capo Divisione Risorse e Sviluppo Organizzativo, in qualità di Responsabile Nazionale della stessa Procedura Generale, viene informato delle segnalazioni ricevute ovvero coinvolto nella gestione del caso segnalato.
- Relazioni periodiche sull’attuazione della Policy sono presentate ogni sei mesi al Membro del Consiglio Direttivo referente per la presente Policy.
- Il personale ed i volontari di Anfe al momento della firma di un contratto di lavoro di qualsiasi tipo o della definizione del proprio incarico volontario devono ricevere e comprendere pienamente:
- la presente Policy, che include il Codice di Condotta;
- la Procedura Generale, comprendente ogni indicazione relativa ai contatti per le segnalazioni.
- Tutti i Partner o altre organizzazioni che hanno un formale rapporto contrattuale con Anfe che prevede un contatto diretto con bambini, devono avere incluso nei loro contratti l’obbligo a:
- rispettare questa Policy in ogni sua forma e sapere come procedere in caso di necessità di segnalazione di un presunto abuso su bambini;
- rispettare il Codice di Condotta, incluso nella Policy.
- Ogni presunta violazione della Policy deve essere segnalata e investigata in accordo con la Policy stessa e la relativa Procedura Generale. Ogni violazione della Policy costituisce un illecito disciplinare che potrà essere sanzionato, nei casi più gravi, anche con il recesso dal contratto di lavoro.
- Tutto il personale di Anfe, i suoi volontari e il personale di organizzazioni Partner devono:
- promuovere un ambiente di apertura all’ascolto, in relazione a questioni che riguardano la tutela dei bambini, per facilitare l’esposizione di problematiche e/o segnalazioni circa presunti abusi su bambini;
- assicurare la condivisione e diffusione di un senso di responsabilità comune tra i membri dello staff, in materia di Tutela di bambine, bambini e adolescenti;
- incoraggiare i bambini ad esporre problemi e preoccupazioni;
- rendere coscienti i genitori o i tutori dei bambini circa i diritti dei bambini, ciò che è accettabile o inaccettabile;
- essere chiari verso genitori e tutori circa l’atteggiamento professionale che potranno aspettarsi dal personale di Anfe, nonché dai rappresentanti e Partner e chiarire nel dettaglio cosa si può fare in caso di problematiche relative ad abuso su bambini.
6. Criteri di attuazione della Policy sulla Tutela di Bambine, Bambini e Adolescenti
I seguenti criteri definiscono i livelli minimi di riferimento per una appropriata implementazione della Policy e per il monitoraggio e la valutazione della implementazione stessa. Questi criteri sono verificati regolarmente ed eventualmente aggiornati.
6.1
Sensibilizzazione e Prevenzione
- Diffusione e sensibilizzazione
Anfe garantisce un’ampia diffusione della Policy, della relativa Procedura Generale e del Codice di Condotta. La diffusione deve includere necessariamente il personale di Anfe, i suoi volontari e il personale di organizzazioni Partner e in particolare i bambini, le bambine, gli adolescenti e coloro che se ne prendono cura.
La diffusione è gestita in modo da assicurare che la Policy ed il Codice di Condotta siano pienamente compresi; a tal fine può prevedersi l’utilizzo di traduzioni nella lingua dei beneficiari e la produzione di materiali a misura di bambino.
- Selezione ed assunzione di personale
L’assunzione e la selezione del personale, di altri collaboratori o volontari deve riflettere l’impegno di Anfe per la tutela dei bambini, delle bambine e degli adolescenti, garantendo che siano adottate comunicazioni, controlli e procedure per escludere chiunque non sia idoneo a lavorare con i minori.
I candidati selezionati sono avvertiti della natura vincolante di questa Policy, della relativa Procedura Generale e del Codice di Condotta e del fatto che questi si applicano sia alla vita professionale che a quella privata.
- Inclusione della policy nei sistemi e nei processi gestionali
La Policy deve essere incorporata in ogni sistema e processo di Anfe già esistente, o che verrà posto in essere in futuro, che ha ricadute sulla tutela dei minori, così da creare un ambiente nel quale i diritti dei bambini, delle bambine e degli adolescenti siano rispettati.
La Policy pertanto deve riflettersi in ogni disposizione sia sulle risorse umane sia sulla gestione generale per indirizzare lo staff nella conduzione del proprio lavoro.
La mancata osservanza degli aspetti concernenti la Policy indicati in ciascuna di queste disposizioni deve essere considerata una grave violazione disciplinare. I costi relativi all’attuazione della Policy devono riflettersi nella stesura di ogni piano operativo, budget e proposta di finanziamento di Anfe.
- Valutazione e identificazione dei rischi
Tutte le attività condotte da Anfe, di risposta umanitaria, di programma, di comunicazione o raccolta fondi, che coinvolgono bambini, bambine o adolescenti devono essere preventivamente valutate, per garantire che qualsiasi rischio per la tutela dei minori sia identificato e siano sviluppati sistemi di controllo adeguati.
- Formazione e sviluppo
Il personale di Anfe, i suoi volontari e il personale di organizzazioni Partner devono essere supportati nello sviluppo di competenze, conoscenze ed esperienze sulla tutela dei bambini, delle bambine e degli adolescenti, adeguate al loro ruolo all’interno dell’organizzazione. Al personale che ha la responsabilità di dare seguito alle segnalazioni sullo sfruttamento sessuale e l’abuso viene assicurata una formazione specializzata perché possano accogliere e rispondere a tali segnalazioni. Le informazioni di base della Policy, il Codice di Condotta e la Procedura Generale devono essere incluse nella formazione iniziale e continuativa del personale.
- Accordi con organizzazioni Partner e Formazione
Tutti gli accordi tra Anfe e le organizzazioni Partner devono includere clausole sulla Policy.
Le organizzazioni Partner devono adottare la presente Policy o averne sviluppate di proprie che abbiano un approccio e degli standard simili. Gli accordi coi Partner devono evidenziare in modo chiaro le procedure concordate per la segnalazione e le indagini sui casi relativi a violazioni della Policy. Anfe si dota di una chiara pianificazione per sviluppare la capacità dei Partner in questo settore, affinché sviluppino le politiche e procedure necessarie, anche avvalendosi delle risorse interne di Anfe.
- Tecnologie dell’informazione e della comunicazione
Nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, come internet, siti web, siti di social network, fotografia digitale, Anfe pone la massima attenzione per assicurare che i bambini, le bambine e gli adolescenti non siano esposti ad alcun possibile rischio.
6.2 Segnalazione e Risposta
- Sistema centralizzato
Anfe prevede, nel rispetto della normativa sulla riservatezza, un sistema che consenta di registrare ed analizzare a livello centrale le segnalazioni di abuso identificate e trattate a livello locale.
- Procedura Generale e procedure locali di segnalazione
La Procedura Generale e le procedure locali di segnalazione delineano nel dettaglio il susseguirsi delle azioni da seguire quando viene fatta una segnalazione di abuso e distinguono tra i casi quelli che hanno origine al di fuori dell’organizzazione e quelli che invece coinvolgono personale di Anfe, i suoi volontari e il personale di organizzazioni Partner così come i casi in cui i beneficiari stessi sono i presunti autori dell’abuso.
La Procedura Generale e le procedure locali comprendono indicazioni su come e quando segnalare il presunto abuso alle autorità competenti, ai servizi locali e alle risorse specializzate localmente disponibili per la tutela di bambine, bambini e adolescenti.
- Obblighi del personale di Anfe, del personale dei Partner
Il personale di Anfe, i volontari e il personale di organizzazioni Partner hanno l’obbligo di segnalare i sospetti di abuso o sfruttamento, a carico di minori il cui presunto autore è un membro del personale, sia che si tratti di segnalazioni specifiche che di sospetti non confermati. La priorità di ogni membro del personale a cui venga segnalato un abuso è sempre e in ogni caso la tutela del bambino.
La Procedura Generale e le procedure locali di segnalazione danno la possibilità al personale di segnalare abusi anche quando il presunto colpevole è esterno all’organizzazione.
Tutte le segnalazioni vanno fatte nell’immediatezza e comunque entro le 24 ore, a meno che sia impossibile o impraticabile farlo a fronte di circostanze eccezionali.
- Ruoli e responsabilità del personale di Anfe
Il personale e i Responsabili di Divisione, Dipartimento o Unità devono essere consci dei propri ruoli e responsabilità nel riportare e dare seguito alle segnalazioni di presunto abuso e sfruttamento sessuale in linea con la Procedura Generale e con la legislazione nazionale.
Il Direttore Generale nomina il Focal Point Nazionale per la tutela di bambine, bambini e
adolescenti.
Per il personale deve essere chiaramente specificato il ruolo e la responsabilità di ciascuno:
- dello staff nella segnalazione di sospetti e presunte violazioni della Policy;
- dei Focal Point nell’accogliere le segnalazioni;
- dei Responsabili di Divisione, di Dipartimento o di Unità nella risposta e gestione dei casi;
- del Focal Point Nazionale nella ricezione delle segnalazioni, nel coordinamento del processo di analisi e risposta;
- del Capo Divisione Risorse e Sviluppo Organizzativo nel funzionamento del sistema di
segnalazione centralizzato, affinchè sia assicurato il controllo di gestione dei casi.
Tali posizioni dovranno ricevere un’adeguata formazione, orientamento e sostegno.
Anfe nella Procedura Generale mette a disposizione una modulistica standard per riportare informazioni e registrare i dati fondamentali dei sospetti abusi.
- Principi e pratiche nel dar seguito alle accuse di abuso o sfruttamento
Nel dare seguito alle accuse di abuso o sfruttamento sessuale a danno dei bambini, il personale e i Responsabili di Divisione, Dipartimento o Unità fanno riferimento alla Procedura Generale e comunque operano in base ai principi incentrati sul superiore interesse delle vittime e dei testimoni, sulla garanzia della loro sicurezza, della loro salute fisica e mentale e sul rispetto dei loro diritti alla riservatezza, all’uguaglianza e all’accesso alla giustizia.
Al personale di Anfe sarà richiesto di cooperare in qualsiasi indagine e di mantenere gli appropriati livelli di riservatezza. Ogni inadempimento a questo proposito sarà considerato un illecito disciplinare che potrà essere sanzionato, nei casi più gravi, anche con il recesso dal contratto di lavoro.
Per il dettaglio dei principi e delle pratiche di cui al presente paragrafo si rimanda integralmente a quanto disciplinato dalla Procedura Generale
- Sistemi per imparare dall’esperienza
Le lezioni apprese nell’attuazione di questa Policy, così come nella gestione di specifici episodi eventualmente verificatisi, saranno utilizzati per integrare la presente Policy e sviluppare prassi sempre migliori.
- Consapevolezza
Il personale di Anfe, i suoi volontari e il personale di organizzazioni Partner, devono essere consapevoli delle azioni che potranno essere intraprese nei confronti di chi è segnalato come presunto abusante, che includono:
- possibile rinvio della segnalazione alle autorità competenti per indagini giudiziarie ai sensi della legge;
- possibile attivazione di procedure disciplinari, che possono comportare anche il licenziamento o la chiusura di un rapporto di lavoro.
7. Responsabilità
Il Direttore Generale ha piena responsabilità riguardo la creazione di un ambiente di lavoro che favorisca l’attuazione e lo sviluppo dei principi della presente Policy.
Il personale di Anfe, ognuno secondo le proprie funzioni operative, ha la piena responsabilità di creare un medesimo ambiente di lavoro nel luogo nel quale si svolge il suo progetto.
Il Direttore Generale è responsabile della delega delle responsabilità relative alla presente Policy, all’interno del team di Anfe, compresa la istituzione del Focal Point Nazionale per la tutela di bambine, bambini e adolescenti.
CODICE DI CONDOTTA
Il personale di Anfe, i volontari, il personale di organizzazioni Partner ed i loro rappresentanti non devono mai:
- colpire, assalire fisicamente o abusare fisicamente o psicologicamente di un minore;
- avere atteggiamenti nei confronti dei minori che – anche sotto il profilo psicologico – possano influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;
- agire con comportamenti che siano di esempio negativo per i minori;
- impegnarsi in attività sessuali o avere un rapporto sessuale con individui di età inferiore ai 18 anni, indipendentemente dalla definizione della maggiore età o dalle modalità di consenso legalmente riconosciute nei diversi Paesi. Una errata convinzione riguardo l’età di un minore non è da considerarsi come una difesa accettabile;
- avere relazioni con minori che possono essere in qualche modo considerate di sfruttamento, maltrattamento o abuso;
- agire in modi che possano essere abusivi o che possano porre i minori a rischio di sfruttamento, maltrattamento o abuso;
- usare un linguaggio, dare suggerimenti o dare consigli inappropriati, offensivi o abusivi;
- comportarsi in maniera inappropriata o sessualmente provocante;
- stabilire o intrattenere contatti “continuativi” con minori beneficiari utilizzando strumenti di comunicazione online personali (e-mail, chat, social network, etc.). Andranno utilizzati esclusivamente strumenti e ambienti online professionali di cui l’organizzazione è a conoscenza e, ove disponibile, linea telefonica fissa e cellulare di servizio per i contatti telefonici;
- permettere a uno o più minori con cui si lavora di dormire nella propria casa senza sorveglianza e autorizzazione preventiva del proprio diretto responsabile, salvo circostanze eccezionali;
- dormire nella stessa stanza o nello stesso letto con un minore con cui si lavora;
- fare per i minori cose di carattere personale che essi stessi possono fare da soli;
- dare denaro o beni o altre utilità ad un minore al di fuori dei parametri e dagli scopi stabiliti dalle attività progettuali o senza che il proprio responsabile ne sia a conoscenza;
- tollerare o partecipare a comportamenti di minori che sono illegali, o abusivi o che mettano a rischio la loro sicurezza;
- agire in modo da far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare un minore, o perpetrare qualsiasi altra forma di abuso emotivo;
- discriminare, trattare in modo differente o favorire alcuni minori escludendone altri.
Questa lista non è esaustiva o esclusiva. Il principio di base è che si devono evitare azioni o comportamenti che possano essere inappropriati o potenzialmente abusivi nei riguardi dei minori.
È importante inoltre che il personale di Anfe, i volontari, il personale di organizzazioni Partner ed i loro rappresentanti a contatto con i minori:
- siano vigili nell’identificare situazioni che possano comportare rischi per i minori e sappiano gestirle;
- riportino ogni preoccupazione, sospetto o certezza circa un possibile abuso o maltrattamento verso un minore, così come stabilito nella Procedura Generale e nella presente Policy;
- organizzino il lavoro e il luogo di lavoro in modo tale da minimizzare i rischi;
- siano sempre visibili da altri adulti, per quanto possibile, mentre lavorano con i minori;
- assicurino la diffusione e il mantenimento di una cultura di apertura che permetta al personale, ai volontari, ai minori e a chi si prende cura di loro di sollevare e discutere con facilità ogni tipo di argomento e preoccupazione;
- si assicurino che i membri del personale sviluppino un senso di responsabilità riguardo il proprio operato in modo che azioni e comportamenti inappropriati o che possono generare abusi nei riguardi dei minori non passino inosservati né vengano tollerati;
- comunichino ai minori che tipo di rapporto si debbono aspettare di avere con il personale o con i rappresentanti e li incoraggino a segnalare qualsiasi tipo di preoccupazione;
- valorizzino le capacità e le competenze dei minori e discutano con loro dei loro diritti, di cosa è accettabile e cosa non lo è, di cosa possono fare nel caso in cui emerga un qualsiasi problema;
- mantengano un elevato profilo personale e professionale;
- rispettino i diritti dei minori e li trattino in modo giusto, onesto e con dignità e rispetto;
- incoraggino la partecipazione dei minori in modo da sviluppare anche la loro capacità di auto tutela.