Mostra fotografica ai Cantieri Culturali alla Zisa
“Bazan Cuba”, “Al campo” e “Isla”,
il viaggio per immagini di Ernesto Bazan
In esposizione i tre grandi corpus di fotografie che Ernesto Bazan ha realizzato durante i suoi quindici anni trascorsi a Cuba, negli anni più complessi. Le fotografie adesso sono raccolte in tre libri: “Bazan Cuba“, “Al Campo“ e “Isla“, tre narrazioni indipendenti e collegate le une con le altre, che permettono un viaggio per immagini di grande impatto emotivo e visivo.
PALERMO
“Trilogia Cubana” è il titolo della grande mostra del fotografo Ernesto Bazan che si inaugura a Zac, spazio espositivo dei Cantieri culturali alla Zisa del Comune di Palermo, il 29 luglio 2016, sostenuta dall’Assessorato comunale alla Cultura e dall’A.N.F.E. Associazione Nazionale Famiglie degli Emigrati.
L’esposizione è curata da Massimiliano Di Bella, l’allestimento è dell’architetto Daniele Alamia; rimarrà aperta fino al 18 settembre, tutti i giorni tranne il lunedì, ingresso libero.
Racconta Ernesto Bazan a proposito del lavoro realizzato: «Nell’autunno del 1992 feci il mio primo viaggio a Cuba con un pacchetto turistico economico comprato a Merida in Messico. Non avrei mai immaginato che a Cuba avrei incontrato il mio destino, che qui era stata già tracciata una parte importante della mia esistenza sia come fotografo sia come uomo. Dopo tanti anni in giro per il mondo sento che la mia ricerca è arrivata alla fine. La Sicilia e Cuba sembrano coincidere come due pezzi di un puzzle. Durante le mie camminate quotidiane per le strade dell’isola la mia anima trova finalmente pace. Adesso so anche la ragione! Ciò che invece non sapevo con il passare degli anni, specialmente negli ultimi cinque anni di vita a Cuba, è che stavo sviluppando vari progetti fotografici che poco a poco si stavano convertendo nella mia insperata trilogia cubana».
«Quando siamo andati via da Cuba nel 2006 – continua il fotografo palermitano – , l’unica cosa certa era che si era chiuso un capitolo importante della mia vita e che, forse era arrivato finalmente il momento di fare un libro in bianco e nero sui quattordici anni di vita deambulando per l’isola. Due anni dopo nel 2008, grazie al generoso appoggio creativo ed economico dei miei studenti e amici, Bazan Cuba ha finalmente visto la luce. Andando controcorrente siamo riusciti a pubblicare in maniera totalmente indipendente questo primo libro con le mie fotografie in bianco e nero scattate con la macchina di 35 mm. Tre anni più tardi, sempre con molti dei miei studenti al mio fianco, siamo riusciti a pubblicare il mio secondo libro cubano Al Campo. Con le ottantotto fotografie a colori ho cercato di esprimere l’indimenticabile esperienza vissuta con i miei amici contadini, gli unici veri amici di quegli anni. Avevo cominciato a fotografare a colori inizialmente per una sfida lanciata da una curatrice che stava preparando un libro su Cuba, dove sarebbero stati presenti fotografi cubani e stranieri. Ricordo che mi disse: ”Amo le tue fotografie in bianco e nero però mi piacerebbe che per questo progetto lavorassi a colori.” Incominciai così a portare due macchine fotografiche: una per il bianco e nero e una per il colore. Allo stesso tempo incominciai anche a fotografare con una macchina panoramica arriviamo all’epilogo di questa storia. Come un bambino con un nuovo giocattolo rimasi affascinato con le possibilità che questo nuovo strumento mi dava: una nuova maniera di vedere e inquadrare la vita. Aggiunsi questa terza macchina attorno al collo. Negli ultimi cinque anni non mi separai mai dalle tre macchine fotografiche. In questi ultimi due anni ho incominciato un’altra volta il lungo processo di edizione assieme ai miei studenti. Nel 2014 abbiamo portato alla luce Isla, quest’ultimo capitolo sulla mia vita cubana. Rifletto che ci sono voluti “solamente” ventidue anni per completare la trilogia: quattordici di scatti e otto di auto-produzione per pubblicare i tre libri in maniera del tutto indipendente! Sono grato alla vita che mi ha permesso di farlo, e felice di esporre nella mia città natale, grazie all’appoggio di tante persone >.
Il curatore della mostra, Daniele Alamia, nel suo testo di presentazione scrive: «Susan Sontag, nel suo saggio “Sulla Fotografia” dice che… ”alcuni fotografi si pongono come scenziati altri come moralisti. Gli scenziati fanno un inventario del mondo, i moralisti si occupano dei casi difficili”. Penso che Ernesto Bazan non appartenga a nessuna di queste categorie. Penso che egli appartenga alla categoria dei poeti. A quella categoria di artisti capaci di guardare il mondo da un’angolatura diversa, in grado di librarsi in alto e restituirci una visione globale come quella del falco (della copertina di isla) che sa concentrare l’attenzione su un soggetto e dal tutto estrapolare quella piccola porzione che giustifica e spiega quella totalità. Ernesto percorre la sua strada con passo leggero ma deciso, e prende per mano il lettore conducendolo con lui attraverso un paesaggio fatto di solitudine, isolamento e tristezza ma anche di gioia, di allegria e voglia di vivere, di riflessione, sentimento e soprattutto di una grande forza di volontà: quella di un popolo, il popolo cubano, che ha attraversato la storia che lo ha visto protagonista, con orgoglio e con dignità, al di là di caratterizzazioni politiche o nazionalistiche. La dignità delle essere uomini, prima di tutto, che sanno difendere la loro identità di “persone” appartenenti all’umanità nel suo senso più alto e aperto, anche se costretti a vivere in quella grotta in penombra che l’isola di Calipso contiene al suo interno».
ERNASTO BAZAN
TRILOGIA CUBANA
GALLERIA ZAC
CANTIERI CULTURALI ALLA ZISA
PALERMO
DAL 29 LUGLIO AL 18 SETTEMBRE
INGRESSO LIBERO TUTTI I GIORNI
(TRANNE IL LUNEDì)