Lu trenu di lu suli
L’immagine principale dei supporti di comunicazione realizzati per gli eventi di Mons e Charleroi, è la splendida illustrazione (guarda l’immagine ingrandita) “Lu trenu di lu suli” (Il treno del sole), ispirata alla poesia di Ignazio Buttitta e realizzata in occasione della mostra omonima nel contesto di Illustramente – Festival dell’illustrazione per l’infanzia – edizione 2013.
L’autore è l’illustratore professionista Gianluca Garofalo.
Una testimonianza…
Riportiamo la testimonianza di una studentessa dell’università di Mons, dopo aver assistito alla proiezione di “Dallo zolfo al carbone” di Luca Vullo…
Caro Luca, all’università, tutti parlano di te!
I professori, quelli che non hanno potuto essere al cinema sabato, quelli che erano presente ed anche studenti di altre facoltà. Una cosa è sicura, ne parleremmo di nuovo con la prof. Piccinelli domani mattina. Forse ci parlerà anche dei workshop futuri con te. Ho dato un occhio al tuo sito e sono molto incuriosita dal tuo lavoro. Ammiro la tua volontà e quella tua umanità; mi piace il fatto che t’impegni cosi tanto nel sociale. Dopo aver sostenuto i miei esami, cercherò di visionare gli altri documentari! Potranno anche darmi idee per la tesi. Per quanto riguardo “Dallo zolfo al carbone”, i miei nonni si sono emozionati ieri sera… Abbiamo condiviso un’emozione fortissima in famiglia. Stamattina, mio nonno mi raccontava il suo arrivo in Belgio per la prima volta. Ancora una volta grazie per coltivare la nostra memoria.
Un caro saluto, Leyla
Casa accadde quel giorno?
Una legge che deve cambiare
Si sono concluse con straordinario successo le attività dell’ANFE a Mons e a Charleroi, in Belgio, promosse dall’Assessorato Regionale del Lavoro, delle Politiche Sociali e della Famiglia e finanziate ai sensi dell’art. 24 della L.R. 55/80, che hanno ricevuto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, nel contesto della determinazione di commemorare i minatori caduti nella tragedia di Bois du Cazier.
Il programma ha visto coinvolte istituzioni governative, le università di Mons e Palermo ma, soprattutto, la comunità siciliana emigrata nella parte francofona del Belgio.
Alle attività hanno preso parte l’assessore regionale Giuseppe Bruno, il rettore dell’università di Palermo Roberto Lagalla.
Dopo 58 anni dalla tragedia, avvenuta nella miniera di Bois du Cazier di Marcinelle, l’ANFE è ritornata sui luoghi che l’hanno vista protagonista in quei momenti così drammatici, apponendo una targa commemorativa alla presenza dell’Ambasciata Italiana, del Consolato di Charleroi, dell’assessore regionale Giuseppe Bruno, del rettore dell’università di Palermo Roberto Lagalla, del presidente del Bois du Cazier. Momenti molto toccanti sono stati la deposizione delle due corone di fiori – una della Regione Sicilia e l’altra dell’ANFE – al monumento delle vittime della tragedia, il minuto di silenzio scandito dal suono delle campane e la visita al memoriale.
La serata è proseguita al Teatro di Charleroi, il Palais de Beaux Arts, dove si è raccolta la comunità di siciliani che risiede nelle provincie, La Louvriere, Mons- Borrinage e Charleroi alla presenza del premier belga Elio di Rupo e delle autorità locali. In quell’occasione l’assessore Bruno ha consegnato le medaglie della Presidenza della Regione Siciliana alle Associazioni dei minatori, in ricordo dei siciliani che hanno prestato il loro servizio nelle miniere belghe e per quelli vittime del disastro di Marcinelle.
A conclusione della cerimonia istituzionale la serata è stata allietata dallo spettacolo musicale del gruppo siciliano “A noi ci piace Vintage”, che tanto successo ha riscosso tra il pubblico presente.
La città di Mons è stata protagonista di diversi appuntamenti promossi da ANFE: la sottoscrizione del protocollo di collaborazione tra l’università di Mons e l’università di Palermo; l’incontro con gli studenti del corso di storia dell’emigrazione italiana alla presenza dei professori Mylena Piccinelli, Marcello Sajia e dei registi Giovanna Taviani e Luca Vullo; la proiezione di due documentari, il primo “Pane e Pregiudizio” della regista Giovanna Taviani, realizzato dall’ANFE in occasione del 65° anno dalla sua fondazione, il secondo “Dallo zolfo al carbone” del regista Luca Vullo alla presenza, molto partecipata e commossa, della comunità siciliana residente nella provincia di Mons, che ha ripercorso una pagina della straziante storia di emigrazione in Belgio. Altro momento molto toccante, è stato l’attimo in cui una delle spettatrici ha riconosciuto nel documentario di Luca Vullo il proprio padre defunto.
A conclusione della serata l’ANFE ha ricevuto un inaspettato quanto commovente riconoscimento da parte dell’Associazione di minatori A.M.C.W. (Amicale des Mineurs des Charbonnages de Wallonie) che, alla presenza di un minatore, ha donato un pezzo di carbone della miniera del Bois du Cazier e una lampada ad olio utilizzata dallo stesso durante i lavori in miniera.
Uno degli appuntamenti principali delle attività in Belgio è stata la conferenza sulla necessità di una revisione della Legge Regionale Siciliana n. 55/80, che si è tenuta presso l’Aula Magna del rettorato dell’università di Mons.
Al dibattito sono intervenuti importanti esponenti del mondo accademico e della politica belga, il direttore della ricerca dello Svimez, i presidenti delle associazioni dei siciliani di Charleroi e Mons, il presidente del Comites di Charleroi, don Bruno Ducoli, esperto di politiche migratorie e fondatore dell’Università Operaia a La Louvriere. Lo Svimez ha fornito dati molto allarmanti per quanto riguarda il quadro economico e demografico a cui andrebbe incontro la Sicilia in assenza di politiche economiche. Si stima che entro i prossimi 40 anni la Sicilia, in assenza di un cambiamento radicale con nuove norme che incidano sull’economia e sullo sviluppo dell’isola, perderebbe un milione di abitanti.
Secondo lo Svimez, la Regione dovrebbe aggiornare la propria legislazione sulla mobilità per interpretare, in modo efficiente, efficace e produttivo, il rapporto tra coloro che e migrano e l’economia e la società regionale. Consolidare i contatti e i legami tra la Regione e coloro che scelgono di spostarsi all’estero deve essere l’obiettivo prioritario della nuova legge al fine di tessere una rete di rapporti che creino valore.
Medesima posizione è stata decretata dalle Associazioni dei siciliani e dai Comites, che considerano la legge 55/80 assolutamente superata e inadeguata, oltre che totalmente disapplicata proprio da parte della Regione Sicilia. Hanno pertanto chiesto una nuova e urgente legge che recuperi il tempo perduto ma, soprattutto, che ricostruisca il rapporto di fiducia tra la Regione e la comunità emigrata, attualmente messo in seria discussione.
Grande apporto ai lavori è stato dato dall’intervento dell’università di Palermo, il cui rettore Lagalla ha manifestato la disponibilità dell’università a collaborare alla stesura della nuova legge sull’emigrazione, puntando moltissimo sulla mobilità dei giovani, sulle borse di studio, sui percorsi di lingua italiana per i figli di italiani emigrati e ritenendo imprescindibile anche il coinvolgimento dell’ANCI Sicilia e del mondo dell’impresa regionale. Del convegno l’ANFE produrrà gli atti.